Livigno Valtellina
Dove
Lombardia
Durata
8 giorni
Periodo
Estate
Tipo
Vacanze estive
Vacanze in montagna a Livigno: escursioni in Alta Valtellina
Livigno si trova a 1816 metri di altezza ed è definita il piccolo Tibet d’Italia e d’Europa, perché la temperatura non sale mai neanche d’estate e questo è dovuto alla sua particolare conformazione morfologica.
Si tratta di un vasto altopiano in quota circondato da spettacolari vette, in alcuni casi superiori ai 3000 metri, che formano le Alpi Retiche.
Livigno si trova nel cuore delle Valtellina (Lombardia) a pochi km dal confine svizzero. Una vacanza qui vuol dire tanta natura, tante escursioni a piedi e in bicicletta (spesso impegnative) e tanto divertimento. Insomma una meta adatta ai veri amanti della montagna e dello sport outdoor (equitazione, kayak, downhill ecc.)
Oltre agli sportivi, Livigno è adatta anche a chi ama la piscina, le terme e il relax. Infatti è presente un grande centro benessere e sportivo. Inoltre la città alpina è famosa anche per lo shopping nella via principale, dove si può trovare di tutto: dalle grandi marche ai negozi sportivi.
Noi abbiamo alloggiato all’Hotel Le Alpi (Via Saroch 366/f). Ci siamo trovati meravigliosamente: la camera bella e spaziosa con tutti i comfort e di più, il cibo buonissimo, i tanti servizi offerti (noleggio bici, lavanderia, parcheggio coperto all’interno e gratuito, ecc.) e la simpatia del proprietario Mauro, che ci è dispiaciuto lasciare alla fine della vacanza.
Dettagli della giornata
Il viaggio per arrivare a Livigno in Valtellina partendo da Milano è durato circa 4h. Perciò il primo giorno di vacanza ce la siamo presa comoda e abbiamo visitato la città a piedi.
Siamo partiti dalla Chiesa di San Rocco (Via Saroch), che è vicino all’hotel le Alpi e alla fermata del bus. La Chiesa venne costruita nel Cinquecento e ultimata nel Seicento quando venne aggiunto il campanile. È piccola, ma molto ricca con due altari in stile rococò.
Se volete attraversare tutta Livigno fino alla frazione di Trepalle è possibile spostarsi con gli autobus gratuiti e molto comodi, che sostano in ben 55 fermate (molte vicinissime agli hotel) di cui 12 a Trepalle. Nello specifico ci sono 3 linee di autobus (blu, verde e marrone) con tratte diverse. Qui potete trovare maggiori informazioni su percorsi e orari.
Ci siamo spostati poi verso il centro storico passando per la Chiesa di Santa Maria Nascente (Via Dalla Chiesa). Questa Chiesa è ancora più antica della precedente e risale al Trecento. L’esterno è molto austero, ma all’interno è particolareggiata sia a livello architettonico che pittorico. Infatti, vi sono sei piccoli altari con varie tele raffiguranti la vita della Madonna.
Poi abbiamo percorso tutta la via pedonale che attraversa Livigno (via Plan), ovvero la cosiddetta via dello shopping. Lungo la strada troverete botteghe di artigiani e prodotti tipici, le più famose marche di moda, molti hotels e ristoranti. Insomma, se abitate in città continuerete e sentirvi a casa solo con uno sfondo alpino da far invidia. Ovviamente ci sono anche molti negozi sportivi con abbigliamento tecnico, che possono essere molto utili se avete dimenticato qualcosa, diciamo prezzi permettendo.
Per un tuffo nella storia locale vi suggeriamo un visita anche al MUS! (Museo Etnografico in Via Domenion 51/53). Si trova all’interno di un’antica abitazione in muratura e in legno risalente al Settecento e vi farà scoprire come si è sviluppato questo territorio. Qui info su orari e biglietti del MUS!.
A pranzo ci siamo fermati al Ristorante Bellavista (Via Saroch 425). Il ristorante all’interno è molto accogliente e il menu ricco di piatti tipici. Tutto molto buono e abbondante.
Nel pomeriggio ci siamo diretti verso la Latteria di Livigno (Via Pedmont 911) facilmente raggiungibile grazie alla ciclo-pedonale che segue il corso del fiume Spöl. Alla latteria è possibile fermarsi per un pranzo, una merenda o far scorta di prodotti lattiero-caseari nel negozio (il gelato è spettacolare!). Inoltre si riesce a sbirciare nel laboratorio dove viene lavorato il latte sia dall’esterno grazie alle ampie vetrate che danno sulla ciclo-pedanale, sia dall’interno grazie alle vetrate del tunnel da cui dall’alto si vedono i processi di lavorazione.
Il secondo giorno abbiamo fatto la prima escursione a sud di Livigno alle Cascate della Val Nera.
Si tratta di un percorso ad anello di 6km della durata di circa 2h. Il dislivello è di 217 m. È adatto a tutti e viene classificato come facile, ma non è adatto a passeggini e carrozzine.
Il punto di partenza è il Parcheggio P8 Al Vach (Via Forcola) gratuito.
Si percorre un tratto di strada asfaltata e poi si arriva ad una strada sterrata. Il percorso da seguire è il numero 114 (noto come la Caskeda dala Val Neira).
Il primo tratto sale dolcemente al fianco di grandi pascoli, dove vedrete le mucche alpine al pascolo guardarvi incuriosite.
Poi si svolta a sinistra e si raggiunge la Malga Alpe Vago che vende prodotti di produzione propria, ma fa anche ristorazione. Al ritorno noi ci siamo fermati qui per pranzo e abbiamo gustato un’ottima Slinzega e alcune varietà di formaggi. Un vero pranzo da malga in alta montagna. Buono e genuino.
Tornando alla descrizione del percorso: dietro alla Malga Alpe Vago si trova il sentiero da prendere fino a un ponte sul fiume. Arrivati al ponte il sentiero si biforca e avete 2 possibilità per salire attraversando il ponte: costeggiare il fiume dal lato orientale (sentiero 106) oppure salire dal lato occidentale che è più ripido (sentiero 107). Noi all’andata siamo saliti dal lato orientale e siamo tornati da quello occidentale, percorrendoli, così, entrambi.
Il paesaggio circostante alterna tratti di sola roccia a prati e piccole foreste regalando una vista dall’alto del letto del fiume che attraversa la valle.
Ci si rende conto di avvicinarsi alle Cascate della Val Nera (2169 m di altitudine), perché il rumore dello scroscio d’acqua è più intenso. Arrivando dal lato orientale non le vedrete subito, ma solo dopo aver percorso una stretta scala scavata nel terreno che vi porterà alla base delle cascate.
Una volta scesi potrete ammirare le cascate in tutta la loro maestosità e potenza dal basso del salto di 10m che fa l’acqua. Dopo essere rimasti li ad ammirarla da vicino ed esserci fatti bagnare dagli spruzzi, per tornare indietro si attraversa il ponte tibetano che porta sul versante opposto.
Da qui potete prendere la scalinata che sale verso il sentiero occidentale. Il paesaggio di questo versante è più dolce ed è fatto di ampi prati e boschi, mento roccioso e selvaggio dell’altro. Dopo aver attraversato il ponte dell’andata ed essere tornati al bivio descritto in precedenza, l’ultimo tratto del percorso è una discesa ripida verso la Malga Alpe Vago.
Il terzo giorno ci siamo diretti a sud di Livigno all’Agriturismo La Tresenda (Via Dali Mina,190), che dista 4km dalla città. Il parcheggio è direttamente in struttura.
Alla Tresenda è possibile pernottare in una delle loro Suite, prenotare un tavolo al ristorante con vista panoramica sulle montagne, ma soprattutto fare escursioni a cavallo, che è poi l’attività che interessava a noi.
La passeggiata dura circa 1h si viene accompagnati fra i boschi da una guida in sella ai forti, dolci e simpatici Avelignesi. L’attività è anche per i principianti (a partire dai 14 anni). Ricordatevi che si va a cavallo con pantaloni lunghi e scarponcini o scarpe da ginnastica (in alternativa abbigliamento equestre per chi pratica). Non si sale a cavallo, anche per una questione di sicurezza, con pantaloncini corti, infradito e cose simili.
L’attività va prenotata in anticipo e potete farlo direttamente dal sito o chiamando la struttura.
Oltre alle passeggiate a cavallo le organizzano anche con lama e alpaca. Maggiori informazioni su entrambe le attività, le trovate qui.
Al termine dell’escursione e dopo aver salutato e ringraziato i nostri cavalli ci siamo fermati a pranzo al ristorante della Tresenda. Ci siamo trovati bene e siamo rimasti soddisfatti dai piatti molto buoni, elaborati, saporiti e abbondanti!
Il quarto giorno siamo praticamente tornati in zona Agriturismo La Tresenda. Infatti l’escursione di giornata parte dal Parcheggio P6 in via Forcola. Si tratta di un parcheggio gratuito e molto grande antistante alla Tresenda.
Il percorso è abbastanza facile e adatto a tutti, ma vi segnaliamo che la salita è impegnativa soprattutto nei primi tratti. Il dislivello è di 300 m e il tempo di percorrenza di circa 2h in direzione dell’Agriturismo Alpe Mine.
Una volta lasciata l’auto si attraversa la strada, si passa a fianco della Tresenda e poco dopo inizia la strada forestale. Dopo qualche tornante in salita e dopo aver attraversato boschi di conifere e prati fioriti, si arriverà ad un punto in cui spiana e si ha un magnifico colpo d’occhio su tutta la Val di Mine. La vista dall’altro sul torrente e sulla vallata costellata di pascoli e di pini lascia senza fiato.
Dopo mezzora di cammino si arriva a Chieseira da li Mine (2146 m di altitudine). Si tratta di una stalla che viene usata come ricovero per il bestiame e non è aperta al pubblico. La troverete sulla vostra sinistra e già qui è possibile vedere qualche mucca, le caprette e i cavalli al pascolo liberi.
Superato Chieseira da li Mine si inizia a scendere avvicinandosi al torrente per poi risalire di nuovo fino ad arrivare in fondo alla valle dove troviamo l’Agriturismo Alpe Mine (2192 m di altitudine). L’agriturismo è immerso in un paesaggio da cartolina con il versante della montagna da una parte, la vallata con il torrente dall’altra e dietro in lontananza un grosso ghiacciaio.
Abbiamo pranzato qui e abbiamo assaggiato piatti della tradizione fatti con i loro prodotti: il cibo buonissimo. Il menu propone una scelta di piatti abbastanza variegata: si va dal classico tagliere di salumi e formaggi freschi a primi di pasta, alla polenta e alla carne!
Quando siamo andati noi era pieno e continuava ad arrivare gente. Perciò appena arrivate, se vedete un tavolo libero non tergiversate e sedetevi subito, altrimenti dovrete aspettare anche parecchio che qualcuno lasci il posto.
Sazi e soddisfatti abbiamo lasciato il posto ad altri e ci siamo fermati sulle sdraio a goderci il panorama. Di spazio per stendersi o fermarsi qualche ora ce n’è tanto intorno.
Al ritorno potete fare la stessa strada a ritroso oppure passare per l’altro sentiero (116) che costeggia il versante opposto della montagna rispetto a quello fatto la mattina. Noi abbiamo preso questo secondo sentiero e siamo scesi, quindi, dall’altra parte percorrendo tutto l’anello.
I primi tratti scendono in modo graduale: sono stretti, ma molto piacevoli e arrivano fino al pittoresco ponte di legno degli innamorati. L’ultimo tratto, invece, è molto ripido e impegnativo, ci sono anche punti (molto brevi) con corde per aiutarsi a scendere.
Se avete problemi alle ginocchia, caviglie o altro legato alle gambe è meglio che torniate dal sentiero del mattino. Alla fine sbucherete dietro la Tresenda e da qui in un attimo arrivate al Parcheggio P6.
Il quinto giorno, visto che la discesa dall’Alpe di Mine del giorno prima ha provato parecchio le nostre ginocchia, abbiamo deciso di trasformare un escursione a piedi in un giro in bicicletta.
Il percorso originale prevedeva di andare in macchina al Parcheggio P3 Ponte Calcheria (Via Fedaria), andare a piedi fino al Ristorante Calcheria e prima del ponte svoltare a sinistra prendendo il sentiero per salire fino all’Agriturismo Federia.
In bicicletta invece abbiamo deciso di prendere il Ristorante Calcheria come punto di arrivo e ristoro allungando il percorso sulla ciclabile di Livigno. Perciò siamo partiti dalla via dell’hotel e abbiamo percorso la ciclabile di Livigno fino al Ristoro Val Alpisella costeggiando il fiume Spöl che poi si immette nel lago di Livigno.
Il lago di Livigno dal colore cristallino è un grande bacino artificiale alpino, si trova a nord della città e a cavallo fra Svizzera ed Italia. Ci sono diversi punti panoramici dove è possibile fermarsi per ammirare il paesaggio, il bacino e la diga costruita negli anni ’60. L’imponente diga ad arco è lunga 540m e alta 130m e a pieno regime può contenere fino a 165 milioni di metri cubi di acqua. La diga produce energia pulita utilizzata in Italia e in Svizzera.
Una volta ammirato il lago e giunti al Ristoro Val Alpisella volevamo fermarci a bere qualcosa essendo solo metà mattina, ma era talmente pieno che abbiamo desistito. Perciò siamo ripartiti subito alla volta de La Calcheria, con qualche pausa lungo il tragitto per godersi il paesaggio. Per arrivare al ristorante abbiamo semplicemente seguito la ciclabile fino al ponte della Calcheira e da qui già si vede in lontananza.
Legate le bici siamo entrati e ci hanno fatto accomodare fuori. Tavolo esterno, aria frizzantina, bel paesaggio, cibo ottimo e abbondante, cosa chiedere di più dopo aver speso un sacco di energie in bicicletta? Nulla!
Ai piedi del ristorante ci sono delle sdraio libere sulle quali ci si può rilassare e godersi il sole mentre si smaltisce il lauto pranzo. A metà pomeriggio siamo rimontati in sella per tornare in hotel.
L’escursione ai Laghi di Cancano prevede di spostarsi in macchina fino in Valdidentro (Valle di Fraele) nel Parco Nazionale dello Stelvio.
Per salire fino ai laghi a 2000 m di altitudine bisogna percorrere una strada in salita con diversi tornanti e già in macchina se ne percepisce la durezza. Nonostante questo, spesso oltre alle macchine si vedono salire ciclisti temerari e coriacei che percorrono la strada completamente esposta al sole e circondata da pini mughi.
Una volta arrivati alle Torri di Fraele, la vista sui tornati è veramente suggestiva. Le Torri di Fraele arroccate sulla montagna furono costruite nel 1391 con scopo di segnalazione e in difesa dell’omonima valle. Sono sempre aperte e visitabili gratuitamente. Si può lasciare l’auto in uno dei parcheggi naturali lungo la strada.
Vi segnaliamo che la strada per i Laghi di Cancano di solito apre dal primo giugno (ma verificate prima di andare) ed è accessibile al traffico veicolare fino alla Loc. Casa di Guardia A2A. Inoltre, durante il periodo d’apertura, è previsto il pagamento di un ticket (5,00 € a macchina) presso le macchinette automatiche in Loc. Sasso Prada.
Una volta giunti ai laghi è possibile lasciare l’auto nel parcheggio (gratuito) antistante il Ristoro Monte Scale. A fianco del ristoro c’è anche un noleggio biciclette (elettriche e muscolari) che potete prendere se non volete fare il giro a piedi. Noi le abbiamo noleggiate ed erano veramente molto belle e performanti.
Inforcata la bici il percorso è uno sterratino da fare in scioltezza con le mountain bike e non ci sono salite particolarmente ripide, quindi è abbordabile da tutti.
Giro molto bello e piacevole con una vista sui laghi e sulle montagna entusiasmante. Siamo arrivati fino alla Diga di San Giacomo dove ci siamo fermati ad ammirare da un lato il lago di San Giacomo e dall’altro quello di Cancano. Stare su una diga a 2000m in montagna e pensare alla portata d’acqua dei due invasi dà un certo brivido.
Al di la della diga vi è un’altro ristoro, il Rifugio Ristoro Val Fraele, se si volesse mangiare proprio in prossimità dei laghi.
Il lago di San Giacomo, o lago di Cancano I è un bacino idrico artificiale antistante al Lago di Cancano II (più in basso). Sono entrambi dell’A2A e alimentano la centrale idroelettrica di Premadio. I due laghi ricevono acqua dal fiume Adda che nasce sul Monte Ferro e dai canali dello Spöl, del canale Gavia – Forni – Braulio e del nuovo canale Viola Bormina. La portata complessiva dei due bacini artificiali è di 187 milioni di metri cubi di acqua.
La diga di Cancano I (San Giacomo) venne costruita a partire dal 1940 per sostituire la vecchia Cancano I (diga di Fraele del 1933). I lavori si fermarono a causa della II Guerra Mondiale e terminarono nel 1950. La nuova versione fu un’impresa ingegneristica all’epoca per le soluzioni costruttive adottate. Infatti si tratta di una diga a speroni nella parte centrale e raccordata a due dighe laterali a gravità massiccia.
La diga di Cancano II fu costruita tra il 1953 e il 1956, perché non bastava la sola Cancano I a soddisfare la crescente domanda di elettricità. Questo secondo sbarramento è di tipo ad arco-gravità.
Dalla diga più a monte siamo tornati verso il punto di partenza per lasciare le bici e andare a pranzo al Ristoro Monte Scale. Abbiamo mangiato un piatto di pizzoccheri da far svenire un dietologo, ma da far sognare il palato. Degno di nota anche il listino dei dolci con torte fatte in casa.
Il settimo giorno… sembra un inizio epico … in realtà senza rievocare racconti biblici o film horror … essendo un giorno uggioso e grigio che minacciava pioggia abbiamo deciso di restare in zona. Visto che Livigno l’avevamo già girata a piedi, questa volta abbiamo ripreso le bici dell’hotel.
Abbiamo girovagato in lungo e in largo Livigno e abbiamo percorso altri tratti della ciclabile che attraversa tutta la valle. Stavolta siamo riusciti anche a goderci di più il tour in bici, perché in un giorno brutto si vede molta meno gente in giro a passeggiare. Infatti la ciclabile di Livigno nei giorni di sole è molto affollata soprattutto nelle ore centrali della giornata.
A pranzo siamo tornati verso il centro della città e ci siamo fermati all’Hotel Ristorante Cristallo (Via Rin 232). Il locale si presenta caldo ed accogliente, tanto legno nell’arredamento e possibilità di pranzare su comodi divanetti, un misto di eleganza unita allo spirito montano. Optiamo per piatti tradizionali e dobbiamo dire che li abbiamo trovati buoni, di qualità e abbondanti, forse un pò troppo abbondanti.
Ultimo giorno a disposizione e ultima escursione prima di tornare in pianura: il Giro delle Tee.
Si tratta di un escursione impegnativa di difficoltà media con un percorso ad anello che, se fatto tutto, è lungo 18 km con un dislivello di 489 m per arrivare ad una quota di 2032 m di altitudine. La durata è di circa 4h.
Noi abbiamo optato per una variante più corta che ci ha portato fino al Ristoro Tea Borch (Loc. Carosello 3000) in circa 2h di cammino.
Il punto di partenza è il Parcheggio P3 Ponte Calcheria. Qui lasciata la macchina si imbocca via Canton e si segue il sentiero n. 190 (Troi da li Tea), quindi lungo tutto il percorso seguite le indicazioni per questo segnavia.
I primi tratti di sterrato sono molto impegnativi, probabilmente è il pezzo più difficile, poi sale più dolcemente fino ad essere un falsopiano.
In sintesi l’itinerario si trova a mezzacosta sulla splendida vallata di Livigno e nella prima metà passa sotto le cime della Blesaccia offrendo una vista panoramica dal lago fino al Mottolino. Nella seconda parte, invece, si passa sotto i pendii del Monte della Neve. Si attraversano boschi, prati verdi e fioriti e pascoli con le mucche di montagna libere.
L’escursione si chiama Giro delle Tee, perché lungo l’itinerario si possono vedere, appunto le Tee, ovvero, le antiche baite in legno tipiche della zona. Le Tee vengono usate dai residenti di Livigno come luoghi in cui rilassarsi d’estate, mentre un tempo erano usate come stalle per gli animali.
Dopo quasi due ore di cammino siamo finalmente giunti al Ristoro Tea Borch. Si mangiano piatti tipici molto buoni, freschi e con prodotti di qualità. Il rapporto qualità prezzo è ottimo e la vista dalla terrazza su tutta la valle è davvero gratificante come il menu.
Al ritorno abbiamo percorso a ritroso lo stesso sentiero.
Panda Tips
Durante la permanenza a Livigno, in Valtellina, vi consigliano di scaricare l’app gratuita My Livigno. L’abbiamo testata anche noi ed è molto utile per le tracce gps dei percorsi e per avere informazioni aggiornate su apertura dei sentieri e dei ristoranti, meteo, impianti ecc.
Un altro suggerimento è di provare assolutamente i Drift Kart a Livigno. Può sembrare un’attività per bambini e ragazzi, in realtà va benissimo anche per gli adulti ed è molto divertente. Noi abbiamo provato due volte. Si tratta di kart elettrici su neveplast che simulano la guida sul ghiaccio, quindi si drifta! L’obiettivo non è essere veloci per fare il tempo come sui kart in pista, ma derapare in curva senza girarsi.
Per chi invece volesse imparare veramente a guidare su neve-ghiaccio in inverno è aperto il Ghiacciodromo.
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